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David Léclapart è un punto di riferimento assoluto nel panorama dei récoltants-manipulants di altissimo profilo e nel mondo della biodinamica in Champagne. Quando poco più che trentenne nel 1997 decise di raccogliere il testimone del piccolo domaine di Trépail, Premier cru della Grande Montagne de Reims, dettò le sue condizioni: convertire tutte le vigne, da subito, all’agricoltura biodinamica (certificazioni Ecocert e Biodyvin). Una sfida ambiziosa e rischiosa, che tutti in paese ritenevano folle. È così che i 3 ettari di vigneto, suddivisi in 22 micro-appezzamenti, tutti a Trépail, videro sparire in una volta sola i prodotti chimici. Ovviamente una rivoluzione di questa portata non poteva fermarsi a metà. Fu quindi estromesso dalla cantina ogni additivo enologico, le fermentazioni alcolica e malolattica sono rigorosamente spontanee, niente filtrazione né chiarifica, nessuna stabilizzazione tartarica. Da quasi trent’anni le vigne di David sono inerbite e/o lavorate sotto-fila. Concimi minerali, insetticidi, acaricidi, fungicidi di sintesi sono banditi. Il terroir gessoso, ricoperto di poco suolo argilloso-calcareo, ringrazia. Lo Chardonnay (ampiamente predominante) e il Pinot noir, pressoché tutti da selezioni massali, si esprimono al meglio in questo cru particolarmente fresco, al riparo dagli eccessi di calore. Da qualche anno Martin, il figlio di David, lo affianca in vigna e in cantina coadiuvato dal fratello Léo, mentre la moglie di David, Carole, si occupa della gestione amministrativa.
Tutti gli champagne di casa Léclapart sono sempre frutto di una singola annata (anche se non rivendicata come millesimato), spesso monovarietali, qualche volta ottenuti da singola vigna (“l’Apôtre”), e non sono mai dosati. A seconda delle cuvée, la vinificazione avviene in vasca, in barrique o in entrambi i contenitori. Gli invecchiamenti sui lieviti durano, caso per caso, tra 2 e 4 anni. Nelle annate difficili, o quantitativamente avare, si produce una singola cuvée d’assemblaggio (“l’Aphrodisiaque”). Sin dall’inizio David volle dedicarsi anche ai vini fermi, producendo nei millesimi particolarmente meritevoli un Coteaux-champenois rosso (100% Pinot noir), cui si sono poi affiancati un bianco e un rosé. Un tale approccio concettuale e tecnico dà vita ad alcuni degli champagne e coteaux-champenois più puri, espressivi ed eleganti in circolazione. Senza compromessi.
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